andar per cantine è decisamente la parte più piacevole del mio lavoro, in pratica la ricerca dei vini fatta sul campo, direttamente a casa dei produttori, così li conosco di persona e li vedo in faccia, a volte a loro discapito, metti caso che non mi siano simpatici e il loro vino che ritenevo interessante mi scade completamente o può succedere anche il contrario… comunque vada tutto ciò mi diverte molto.Spesso le organizzo da solo, talvolta gli altri colleghi appassionati di questa pratica o anche i commerciali per incrementare le vendite.E’ appunto una di queste giornate che vi voglio raccontare.
Mi chiama Stefano, e mi chiede se ho voglia di conoscere un produttore un pò particolare, si chiama Cerruti Ezio di Castiglione Tinella, produce solo un vino, moscato passito.Non è proprio il mio genere preferito ma andiamo, potrebbe essere interessante.Mattina presto, in compagnia dei soliti noti, amici e soci di degustazione, Giorgia e Fulvio partiamo alla volta delle Langhe, direttamente a casa di Ezio.Giornata grigia e autunnale così la visita alle vigne la saltiamo e andiamo subito in cantina, lui persona molto semplice e simpatica comincia a raccontarci del suo vino e sopratutto come lo produce, circa 5000 mezze bottiglie l’ anno utilizzando le uve delle sue vigne mantenute con agricoltura assolutamente biologica, non certificata, lo sottolinea, burocrazie troppo complesse e non così trasparenti come si vuol far credere,quindi sempre sue parole ” l’ importante è lavorare bene in vigna, in modo pulito, in cantina provo a non rovinare tutto”.La vinificazione e la conservazione avviene tutta in legno, mentre ci racconta, la fermentazione nelle botti ancora è attiva, così un leggero borbottio ci accompagna.Bella atmosfera molto rilassante e così cominciamo ad assaggiare, direttamente dalle barrique, le annate non ancora imbottigliate sono dal 2009 al 2011, nettare! ancora un pò scombinate ma già di altissimo livello.Passiamo così in casa a degustare le annate in commercio: 2008 fantastica! al naso subito grandi aromi di miele e moscato, in bocca la dolcezza è contrastata da una acidità finale, per ottenere questo grande equilibrio lascia appassire i grappoli più belli circa un mese, direttamente sulla pianta dopo aver reciso il tralcio una settimana prima della completa maturazione , non utilizza lieviti selezionati e non aggiunge solfiti. La verticale delle annate scende fino al 2001, la sua prima produzione, passando per il 2007 intaccato dalla botrytis(muffa nobile) e così via… gran bella esperienza ! Ovviamente la giornata diventa lunga e alcolica, fortunatamente ci raggiunge un suo amico produttore di pasta, si chiama Mauro Musso, Casa dei Tajarin di Alba, enciclopedia umana su farine antiche inusuali e sconosciute.Talmente bravo che ce le cucina lui! li in casa di Ezio,tre tipi diversi, segale in purezza una di farro e una mista, beh che dire, grande esperienza degustativa, si merita tutta la pubblicità www.casadeijarin.it Intanto tra una chiacchiera e l’ altra passa la giornata,il viaggio di ritorno è lungo meglio partire…a volte il mio lavoro ha dei lati positivi.